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Il teatro Storchi

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A partire dal 1881, in seguito all’incendio del Teatro Aliprandi, a Modena mancò un edificio teatrale destinato a spettacoli popolari e d’evasione e, per porvi rimedio, un cittadino, Gaetano Storchi, decise di pagare a proprie spese la costruzione di un nuovo anfiteatro. Così venne commissionata all’architetto Vincenzo Maestri la progettazione dell’edificio. Inoltre, Storchi si impegnò anche a fondare un’opera pia, al fine di soccorrere malati e bisognosi con l’utilizzo degli introiti serali.

Il Teatro dunque sorse su un terreno ceduto gratuitamente dal comune nella nuova area edificabile ricavata dopo la costruzione della barriera Garibaldi nel 1884 e a seguito dell’abbattimento di Porta Bologna nel 1882.

Da perizie effettuate poco prima dell'apertura si rilevarono alcuni crepacci nella facciata di levante e ponente. Nel 1893, oltre al ripresentarsi degli stessi inconvenienti, si riscontrarono cedimenti nella volta che, unitamente alla cattiva acustica del teatro e a "stacchi" nel palcoscenico, ne determinarono una radicale ristrutturazione, affidata l'anno dopo all'ingegnere Luigi Sfondrini di Milano, autore del teatro dell'Opera di Roma e del teatro Verdi di Padova. Questi provvide al rifacimento della copertura, ad una leggera modifica della curvatura della sala ed alla costruzione, nel 1895, della seconda loggia nella facciata di ponente.

Negli anni seguenti ci furono continui interventi alle coperture; nel 1929 fu restaurato l'esterno con rifacimenti d'intonaci e di cornici sotto la direzione dell'ingegnere Messerotti, e nel 1931 vi fu un radicale intervento da parte dell'architetto Baciocchi di Milano che ridusse la sala allo stato attuale. I lavori, seguiti dall'ingegnere Zeno Carani compresero l'arretramento delle balaustre a filo dei palchi, ampliando così la platea (di cui si rifece il pavimento) che si allargò ulteriormente con la creazione del golfo mistico parzialmente posto sotto il palcoscenico, anch'esso rifatto, come del resto le graticciate. Si pose un telaio di vetro e ferro nel lucernario del soffitto (eseguito dallo Sfondrini), si rifecero inoltre la decorazione della sala e l'impianto d'illuminazione, restaurando poi gli uffici, il caffè e i rimanenti ambienti per una spesa di 350.000 lire.

Assunto in gestione dal Comune di Modena nel 1981 è stato oggetto di restauri conclusi nel 1986; da quell'anno ha ripreso una intensa attività.

Venne inaugurato la sera del 24 marzo 1889 con l’opera “le donne curiose”

Architettura

Il teatro presenta un’originale struttura architettonica con una duplice facciata: quella principale, a settentrione, rivolta verso largo Garibaldi, e quella occidentale verso il viale Martiri della Libertà. L'aspetto esteriore del palazzo è in stile greco-romano. L'architetto elaborò un progetto formalmente elegante ed armonioso, in cui l'uso ricercato della decorazione plastica differenziava le varie parti dell'edificio, modernamente dotato di locali di servizio, ridotto (anche detto foyer, ovvero le sale di sosta dove il pubblico si raccoglie negli intervalli e nelle attese), ​fumoir​, caffè.

La realizzazione avvenne però in economia, su un terreno che si rivelò fin dall'inizio instabile, con l'impiego di materiali scadenti che ben presto ne compromisero la stabilità; l'ornamentazione, per stessa ammissione del Maestri, divenne grezza e sommaria, per cui già nel suo farsi il teatro assunse, soprattutto all'esterno, aspetto disadorno che è lontano dai disegni originali.

All’esterno è disposto un colonnato ai cui lati sono eretti due avancorpi con coronamento a timpano

Interno del teatro Storchi

Il teatro è concepito seguendo la forma di una platea a ferro di cavallo accessibile da un atrio decorato con colonnine di Ghisa e un loggione con parapetto. La sala esibisce il soffitto a catino, dipinto dal Carpigiano Fermo Forti con toni chiari e immagini allegoriche, raffigurava l'apoteosi di Gioacchino Rossini e Carlo Goldoni.

I locali di servizio sono collocati al piano superiore mentre, a pianterreno, dietro al palcoscenico, i camerini per gli attori. Al piano inferiore si trovano le scuderie per i cavalli degli spettacoli equestri, in previsione dei quali il pavimento della platea era mobile.

Oggi

Il teatro Storchi di Modena fa parte dell’associazione gruppo “Emilia Romagna Teatro” (ERT) nata nel 1977 che, per volontà di ATER e del Comune di Modena ERT si costituisce come organismo autonomo nel 1991 e nell’aprile del 2001 si trasforma in Fondazione. A partire dal 2015 ERT è entrato nel novero dei Teatri Nazionali Italiani. A Modena, sua sede legale, Emilia Romagna Teatro Fondazione gestisce oggi due sale: il teatro Storchi, programmato da ERT a partire dal 12 marzo 1990, e il teatro delle Passioni, attivo dal 2000, accogliendo spettacoli di ampio respiro.

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