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Piazza Grande

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Storia Antica:

La Piazza Grande venne costruita progressivamente, mentre tutt’intorno ad essa venivano costruiti i vari palazzi come il Duomo di Modena, iniziato nel 1099, che ancora oggi si trova nella piazza. Ma assunse il nome di Grande solo nel 600. La Piazza Grande rappresentava il fulcro della città perché su di essa sorgevano: il Duomo, il tribunale e il Comune. Piazza Grande era anche il luogo dove si svolgevano esecuzioni pubbliche e combattimenti. Oggi non è più il centro di riferimento come un tempo, ma rimane importante per i vari eventi che ogni anno si svolgono qui, come il Carnevale.

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Architettura:

La piazza ha una forma quadrangolare. La facciata meridionale è interamente occupata dal Duomo, con dietro la Ghirlandina. A nord-est si erge il Palazzo Comunale e ad ovest c’è il Palazzo dell’Arcivescovato. La strada a sinistra della piazza è via Albinelli, sede dello storico mercato coperto.

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Eventi e Curiosità:

La ​pietra Ringadora​, o ​Preda Ringadora ​in dialetto modenese, è una specie di panchina in pietra posta davanti all’ingresso del Palazzo Comunale. Probabilmente in origine era nello stesso posto, ma col tempo è stata spostata in vari luoghi per poi tornare lì. La pietra Ringadora significherebbe letteralmente ‘pietra che arringa’, infatti in passato veniva usata come tribuna dagli oratori per parlare ai cittadini. Col tempo è diventata una pietra del disonore, simbolo della giustizia che veniva fatta proprio su di essa. Infatti i debitori, ovvero colui che truffava beni ai creditori, dovevano restituirli sulla pietra, dopo aver subito la punizione. Non solo i debitori venivano puniti sulla pietra, ma anche quelli che bestemmiavano.

La ​Secchia Rapita​, ora esposta nel Palazzo Comunale, è un trofeo della guerra che ci fu stata tra Modena e Bologna. Al tempo dell’imperatore Federico II, i Bolognesi fecero incursione a Modena, ma i Modenesi li respinsero e, fermatosi presso un pozzo a Bologna, usarono un secchio per dissetarsi e lo tennero. I Bolognesi dichiararono guerra a Modena dato che i Modenesi non vollero restituire il secchio. La guerra fu risolta da un patto: i Bolognesi tennero come prigioniero Re Enzo e i Modenesi tennero il secchio. La storia della secchia rapita è stata raccontata anche da Alessandro Tassoni nel poema ​La Secchia Rapita.

La ​Bonissima ​è una statua posta all’angolo del Palazzo Comunale. Alta 137 centimetri, ha la testa in marmo e il corpo in calcare cristallino. Ancora oggi non si conosce l’autore. Anticamente si crede che rappresentasse l’onestà del commercio, infatti il suo nome vorrebbe dire “buona misura”. Prima si crede che la statua reggesse in mano una bilancia con segnate le varie unità di misura. La leggenda narra che fosse un nobile dama che durante la carestia aveva sfamato il popolo con l’aiuto di altri nobili. Oggi, nella città, il nome Bonissima è affibbiato ai pettegoli o a persone curiose, come la statua che dall’alto controlla tutta la piazza.

Evento famosissimo a Modena è il Carnevale. Infatti ogni Giovedì Grasso, in Piazza Grande, ​Sandrone​ con la famiglia Pavironica​, composta da lui, la moglie Pulonia e il figlio Sgorghiguelo, fa il suo celebre ​Sproloquio​, un discorso in cui critica e prende in giro la politica attuale. Il nome Pavironica verrebbe da una leggenda. La famiglia degli Estensi era solita chiamare a corte ogni Carnevale un contadino da sbeffeggiare. Un giorno fu la volta di un certo Alessandro Pavironi, il quale, rispondendo correttamente a tutte le domande, mise in imbarazzo la stessa corte.

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